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Questo libro segue l'esilio nell'Italia del Rinascimento della variegata aristocrazia albanese.
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In questo avventuroso percorso s'incontrano i Castriota, i Musachi, gli Arianiti, i Topia, I Dukagjin, altri capi di gloriosi clan, autentici sovrani nel paese d'origine, che, bramosi di conservare un prestigio sociale perduto, si trovarono non di rado a giocare un ruolo non secondario sulla difficile scena politica italiana. Non è la storia di un gruppo coeso, è piuttosto il reticolo di una moltitudine di vicende unmane, di personaggi però concreti di cui sono ricostruiti carattere e passioni. Al termine della lettura, intrigante come quella di un romanzo, questi personaggi continuano a fissarci riproponendo inquietanti interrogativi sull'intreccio tra le biografie e la storia.
Paolo Petta (1942-1999) fu studioso di diritto costituzionale e storico e ricopriva presso il Senato della Repubblica l'incarico di direttore del servizio per la redazione e la revisione dei testi legislativi.